Stavi pensando di ristrutturare casa? Questo potrebbe essere il momento giusto! Vi avevamo già parlato del bonus facciate qui. Con le detrazioni per la ristrutturazione contenute nel decreto rilancio del 19 maggio 2020, ti verrà restituita metà della cifra spesa.
Ecco tutto ciò che c’è da sapere…
Dopo la difficoltà di questi ultimi mesi, l’intento del Governo è quello di incentivare e rilanciare l’attività del settore edile, attraverso un piano di detrazioni fiscali. In altre parole, per alcuni interventi edilizi specifici, è prevista la detrazione del 50 per cento dalle tasse future, in più rate annuali.
Chi può richiedere le detrazioni?
L’agevolazione spetta non soltanto ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali e personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese.
Inoltre, i bonus possono essere applicati a qualsiasi immobile, non solo sulla prima casa.
Detrazioni fiscali: quali sono gli interventi che ricadono nelle agevolazioni?
La detrazione fiscale, come già accennato, è del 50 per cento nei seguenti casi:
- manutenzione ordinaria, esclusivamente di parti comuni (condominiali): all’interno della quale ricadono interventi come la tinteggiatura della facciata condominiale, la sostituzione della pavimentazione, o della ringhiera del lastrico solare. In questo caso, la detrazione spetta ad ogni condomino in base alla quota millesimale.
Per quanto riguarda le parti private, invece, gli interventi devono ricadere in manutenzione straordinaria oppure devono prevedere l’abbattimento delle barriere architettoniche:
- manutenzione straordinaria, in cui rientrano lavori per rinnovare e sostituire parti degli edifici e per realizzare ed integrare i servizi igienico sanitari.
- abbattimento barriere architettoniche: opere volte al miglioramento dei movimenti da parte di persone con difficoltà a deambulare: ad esempio l’installazione di montascale o rampe.
L’importo massimo di spesa ammessa al beneficio delle detrazioni per ristrutturazione è di 96.000 euro (IVA inclusa) e non è cumulabile con altri bonus e detrazioni previste dal decreto.
Sostituzione di sanitari e piastrelle: si può accedere al bonus?
Come abbiamo detto, non rientrano nei benefici fiscali gli interventi di manutenzione ordinaria per i lavori privati, a meno che non facciano parte di un intervento più vasto di ristrutturazione. Questo vuol dire che la semplice sostituzione dei sanitari, senza intervenire sull’impianto, non è detraibile; ma la sostituzione degli apparecchi sanitari è detraibile solo se integrata o correlata a interventi maggiori per i quali spetta l’agevolazione.
Stesso discorso per la sostituzione delle piastrelle o il rifacimento dell’intonaco: trattandosi di interventi di manutenzione ordinaria, non possono essere detratti. Ma se fanno parte di un intervento più ampio di ristrutturazione o di manutenzione straordinaria su una singola unità abitativa, possono rientrare nella categoria di interventi agevolabili.
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